Gli scultori etruschi godevano di una fama indiscussa. Abili artigiani lavoravano magnificamente diversi tipi di materiali fra i quali il tufo, il marmo, lΓÇÖargilla, ma soprattutto il bronzo. La loro opera era spesso richiesta dai popoli vicini, fra i quali gli stessi Romani, che fecero decorare il tempio di Giove Capitolino da Vulca di Veio, ma anche i Greci mostrarono di apprezzare lΓÇÖarte etrusca.
Un ramo produttivo della scultura etrusca particolarmente fiorente e di grande tradizione era la metallotecnica. I lampadari, candelabri e tripodi decorati con statuine erano i prodotti più ambiti dell’artigianato etrusco presso le principali città della Grecia. La produzione bronzistica era molto fiorente in particolare nelle città di Vulci, Volsinii e poi anche Arezzo. Qui si realizzavano piccoli bronzetti a figura umana e animale, specchi, oggetti decorati con figurine a tutto tondo e motivi a sbalzo ed incisione.
Un settore importante era però anche quello della scultura funeraria, le cui manifestazioni più antiche erano le statuette poste alla sommità dei coperchi delle urne cinerarie, per poi giungere a vere statue a tutto tondo, collocate nelle tombe lungo le pareti e vicino ai letti dove si deponevano i corpi dei defunti, che potevano essere decorati a rilievo. Fra le altre manifestazioni di scultura funeraria si possono ricordare dei monumenti particolari della città di Tarquinia, i lastroni a scala, prodotti intorno alla prima metà del VI secolo a.C., con rilievi raffiguranti animali mostruosi come sfingi, leoni alati, centauri e grifi, mentre nella città di Bologna si realizzavano stele funerarie a forma di ferro di cavallo, con decorazioni che illustravano il viaggio del defunto nell’aldilà.
Verso la fine del V secolo a.C., nell’Etruria meridionale si diffuse l’uso di seppellire i morti dentro grandi sarcofagi, in marmo o in pietra locale, decorati abilmente con la figura del defunto sul coperchio, mentre sulle pareti si sviluppava una serie di motivi in rilievo. Nell’Etruria settentrionale, invece, ove prevaleva l’uso dell’incinerazione, in età ellenistica furono prodotte grandi quantità di urne cinerarie decorate in alabastro, tufo e terracotta.